Il pianeta delle scimmie

Nel pianeta delle scimmie tutto fila liscio.
Le scimmie si tappano la bocca a comando.

Le scimmie alzano flambé al soffitto mentre un pezzo di gesso viene portato a spasso.

Le scimmie pregano a memoria, il loro cuore non sa dettare parole spontanee che arrivano all’eterno.

Le scimmie seguono rituali tribali millenari senza conoscerne il significato.

Le scimmie si vietano di godere dell’amore e ne fanno un peccato.

Le scimmie ripetono mantra insignificanti.

Le scimmie non cantano se non lamenti, quel Dio li vuole così, vecchi e tristi, l’allegria e peccato capitale quando si è alla sua presenza.

Le scimmie allontanano chi la pensa diversamente.
Le scimmie hanno un capo scimmia che non sbaglia mai anche quando sbaglia.

Quelle povere scimmie che scimmiottano gli umani.
Quelle scimmie che condannano il diverso.

Quelle scimmie pronte per l’inferno.

Le scimmie che se provi a spiegare le tue ragioni hanno dalla loro parte gli esempi di secoli di loro sbagli.

Le scimmie che si sono inventate il perdono per denaro, il sacramento per convenzione, l’obolo confuso con la carità.

La carità, quell’amore che le scimmie hanno ormai dimenticato.

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